Trama di Roma città aperta
Nella Roma del 1943-44, occupata dai nazifascisti, la lotta, le sofferenze, i sacrifici della gente sono raccontati attraverso le vicende di una popolana, di un sacerdote e di un ingegnere comunista: la prima è abbattuta da una raffica di mitra; il terzo muore sotto le torture; il secondo viene fucilato all'alba alla periferia di Roma, salutato dai ragazzini della sua parrocchia.
Girato tra difficoltà economiche e organizzative di ogni genere, il film impose in tutto il mondo una visione e rappresentazione delle cose vera e nuova, cui la critica avrebbe dato poco più tardi il nome di neorealismo. Specchio di una realtà come colta nel suo farsi, appare oggi come un’opera ibrida in cui il nuovo convive col vecchio, i grandi lampi di verità con momenti di maniera romanzesca, in bilico tra lirismo epico e retorica populista. La stessa lotta antifascista è raccontata ponendo l’accento sul piano morale più che su quello politico, il che non gli impedì di essere il film giusto al momento giusto e di indicare attraverso le figure del comunista e del prete di borgata il tema politico centrale dell'Italia nel dopoguerra... Grande successo internazionale, molti premi all’estero e una nomination all’Oscar della sceneggiatura firmata da Roberto Rossellini, Sergio Amidei e Federico Fellini. Titolo inglese: Open City.
Cast
Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Marcello Pagliero, Maria Michi, Harry Feist, Giovanna Galletti, Francesco Grandjacquet, Nando Bruno, Vito Annichiarico
Regia
Roberto Rossellini
Aiuto regia
Sergio Amidei e Federico Fellini
Soggetto
Sergio Amidei, Alberto Consiglio
Sceneggiatura
Sergio Amidei, F. Fellini e R. Rossellini
Scenografia
R. Megna
Fotografia
Ubaldo Arata
Musica
Renzo Rossellini
Montaggio
Eraldo da Roma
Produzione
Excelsa Film